La dipendenza patologica è una forma morbosa determinata dall’uso distorto di una sostanza, di un oggetto o di un comportamento. E’ caratterizzata da un senso di incoercibilità e dal bisogno di essere ripetuta con modalità compulsive. Sono presenti i fenomeni del craving, dell’assuefazione e dell’astinenza.
Le dipendenze principali e maggiormente conosciute sono quelle legate all’alcool e alle droghe, tuttavia esiste un gruppo di dipendenze legate a oggetti o comportamenti presenti nella vita quotidiana, come il cibo, il sesso, internet, il gioco d’azzardo.
Dipendenze da uso di sostanze
Le sostanze considerate sono:
alcool (vedi Alcolismo)
caffeina
cannabis
allucinogeni
inalanti
oppiacei
sedativi, ipnotici o ansiolitici
stimolanti
tabacco
altre (o sconosciute) sostanze
Criteri diagnostici
Il disturbo da uso di sostanze determina disagio o compromissione clinicamente significativi, come evidenziato dal riscontro di due (o più) delle undici sintomi, che devono manifestarsi nel corso di un periodo di dodici mesi.
- il sintomo deve essere valutato sulla base della quantità di sostanza assunta e del periodo di tempo durante il quale la sostanza è stata assunta;
- desiderio persistente o sforzi infruttuosi di ridurne o controllarne l’uso;
- l’individuo impiega gran parte del tempo in attività necessarie a procurarsi la sostanza, a usarla o a recuperare dai suoi effetti;
- craving, desiderio incontrollabile verso alcune sostanze o esperienze appetibili;
- compromissione sociale il riscontro di eventi ricorrenti che sono associati a scarso rendimento e che impediscono il soddisfacimento dei principali compiti sul lavoro, a scuola, a casa;
- il comportamento manifestato genera persistenti o ricorrenti problemi sociali o interpersonali, causati o esacerbati dagli effetti della sostanza;
- necessità di assumere la sostanza tale che l’individuo vuole usarla anche se ciò interferisce con importanti attività sociali, lavorative o ricreative;
- uso della sostanza in situazioni di pericolo per sé o per gli altri come, per esempio, farne uso quando è fisicamente pericoloso;
- attuare l’uso continuato nonostante la consapevolezza di un problema persistente o ricorrente, fisico o psicologico, che è stato probabilmente causato o esacerbato dalla sostanza;
- Tolleranza, necessità di maggiori quantità di sostanza e al fatto che l’effetto diminuisce, anche quando viene assunta la stessa dose e viene attuato lo stesso pattern;
- Astinenza.
Dipendenze da oggetti e comportamenti
Questo tipo di dipendenza può riguardare:
cibo, (vedi Disturbo da alimentazione incontrollata e bulimia nervosa)
internet (vedi la-dipendenza-internet)
sesso, (la-dipendenza-dal-sesso)
shopping, (shopping-compulsivo)
gioco d’azzardo. (il-gioco d’azzardo patologico)
I criteri diagnostici sono analoghi a quelli della dipendenza da sostanze, in particolare il craving.
Psicodinamica della dipendenza patologica
Le relazioni infantili
I comportamenti additivi rappresentano un tentativo disfunzionale di contrastare l’emergere di traumi relazionali infantili. Questi vissuti sono trascuratezza emotiva, abuso fisico, sessuale e/o psicologico.
La relazione del bambino con le persone di accudimento costituisce la base degli schemi cognitivi e affettivi attraverso cui si definisce la visione del mondo e le modalità con cui rappresenta i propri stati affettivi e dirige le proprie azioni.
Un accadimento negativo o trascurante impedisce lo sviluppo di strategie adeguate per l’autoregolazione degli stati affettivi.
L’adulto
Le ridotte capacità di rappresentare gli stati mentali propri e altrui , comporta nell’età adulta la comparsa di una condizione interiore di vuoto affettivo e cognitivo.
La componente emotiva rimane esclusa dalla coscienza, ma può riemergere sotto forma di sintomi post traumatici: iperattività, rabbia, confusione, amnesie dissociative.
La persona può cercare di contrastare i vissuti emotivi dolorosi ed eccessivi ritirandosi in stati mentali dissociati dalla coscienza, attraverso un ogggetto-droga che funge da regolatore degli affetti.
La dipendenza patologica può scaturire da qualsiasi esperienza che allevi il dolore, l’ansia stati emotivi negativi attraverso una diminuzione della coscienza o un innalzamento della soglia di sensibilità. Pertanto, tutte le esperienze efficaci nell’alleviare il dolore potranno inevitabilmente essere fonte di dipendenza
La dissociazione
Tanto per l’uso di sostanze quanto per il ricorso al gioco d’azzardo, non si può parlare di mera e semplice ricerca del piacere, ma della creazione di un’esperienza dissociativa transitoria.
La dissociazione è un meccanismo di difesa, la cui funzione consiste nella separazione di un gruppo di informazioni o processi mentali dal resto della coscienza. Esclude cioè dal campo della coscienza percezioni interne ed esterne, proteggendo la coscienza dai un eccesso di stimoli.
Tale esperienza permette al soggetto di uscire temporaneamente dalla sua realtà al fine di risolvere una condizione di disagio persistente e di percepirsi in modo più positivo. Il soggetto riesce meglio ad accrescere la sua autostima, a migliorare l’immagine di sé e a sentirsi più sicuro nelle situazioni sociali.
I fenomeni della dipendenza devono essere valutati in relazione ai fenomeni dissociativi, situati lungo un continuum che va dal normale al patologico in cui l’elemento comune sarebbe quello del ricorso a esperienze di isolamento e di sottrazione del Sé dalla realtà, quando questa è causa di tensioni e di angosce che non possono essere elaborate e trasformate nell’ambito dello stato di coscienza ordinario.
Il craving
La dipendenza patologica, sia da una sostanza sia da un comportamento, sembra essere caratterizzata da un elemento unificatore definibile come craving. Cioè un’attrazione così forte verso alcune sostanze o esperienze appetibili da comportare la perdita del controllo e una serie di azioni obbligatorie tese alla soddisfazione del desiderio, anche in presenza di forti ostacoli o pericoli.
Le ricerche attuali ritengono che i fenomeni della dipendenza debbano essere situati lungo un continuum che va dal normale al patologico
A un estremo ci sono gli stati di dipendenza morbosa e incoercibile caratterizzata dal craving, dalla tolleranza e dall’astinenza. Seguono gli stati di dipendenza che riguardano sostanze, oggetti o comportamenti intenzionali, ma che non influenzano la cognizione, l’affettività o la volontà. All’altro estremo del continuum troviamo stati motivazionali e sensoriali che non hanno nulla a che fare con l’attivazione dell’arousal o con il bisogno di alleviare una qualche forma di dolore: per esempio, il desiderio di fumare una sigaretta dopo un pasto.