Adolescenti difficili o Disturbo della condotta? E’ opinione diffusa che gli adolescenti siano difficili, ma occorre distinguere fra i ragazzi che vivono le normali difficoltà dell’adolescenza e i ragazzi che rubano, mentono, compiono atti di bullismo, distruggono cose. Che presentano, cioè, un Disturbo da comportamento dirompente e della condotta
Questo disturbo implica un modello di comportamento ripetitivo e persistente in cui l’adolescente viola i diritti delle altre persone o non rispetta le principali norme o regole sociali appropriate all’età.
Comportamenti degli adolescenti difficili
Il DSM-5 raggruppa i comportamenti degli adolescenti difficili in:
condotte aggressive che causano o minacciano di causare danni fisici ad altre persone o animali;
condotte non aggressive che causano la perdita o la distruzione della proprietà;
frode o furto;
gravi violazioni delle regole sociali condivise.
I comportamenti antisociali
Esistono 3 tipi di comportamenti antisociali.
Il primo esordisce nel prima infanzia e ha un decorso che persiste nell’età adulta. Molti bambini con disturbo della condotta presentano anche disturbi dell’umore, disturbi d’ansia, sindromi post traumatiche, deficit di attenzione e iperattività, problemi di apprendimento, abuso di sostanze e disturbi del pensiero
Il secondo esordisce in adolescenza, riflette processi di funzionamento adolescenziali come l’imitazione di coetanei antisociali, e può andare incontro a remissione nella prima età adulta. Gli adolescenti difficili con disturbo della condotta presentano maggiori compromissioni nel funzionamento sociale, scolastico e lavorativo.
Il terzo è caratterizzato da tratti di insensibilità e freddezza. Questi tratti includono anaffettività, mancanza di empatia e rimorso, e sono associati a pattern più gravi, eterogenei e persistenti, di comportamenti antisociali e aggressività.
Un disturbo della condotta persistente in adolescenza è un forte predittore del disturbo antisociale di personalità. Ciò soprattutto tra i ragazzi che provengono da famiglie con uno status socioeconomico basso e caratterizzate da elevati tratti di insensibilità e freddezza. Questi adolescenti sono ad alto rischio di sviluppi sfavorevoli, come Disturbi da uso di sostanze, dispersione scolastica, gravidanze indesiderate, condanne penali e aumentato rischio di incidenti, lesioni e mortalità.
Si stima che circa il 6% dei bambini e degli adolescenti abbia un qualche tipo di disturbo della condotta, con una prevalenza superiore nei maschi rispetto alle femmine. Nelle ragazze, è più probabile che un disturbo della condotta si manifesti durante l’adolescenza, mentre nei ragazzi è più frequente che esordisca nell’infanzia e implichi maggiori livelli di aggressività.
Le cause
Molti fattori possono contribuire allo sviluppo di un disturbo della condotta, tra cui danni cerebrali, abuso infantile, vulnerabilità genetica, fallimenti scolastici, relazioni inadeguate ed esperienze traumatiche.
I comportamenti oppositivi e la violenza possono riflettere specifiche dinamiche relazionali tra l’adolescente e il suo ambiente familiare e sociale. Le condotte devianti sono pertanto segnali molto importanti.
La famiglia degli adolescenti difficili
Nelle famiglie di adolescenti difficili possono manifestarsi gravi situazioni di incomprensione reciproca. L’irrigidimento degli adulti può provocare un’escalation dell’aggressività. Possono inoltre rappresentare la reazione dell’adolescente al rifiuto familiare o sociale, reale o percepito.
Gli atteggiamenti dei genitori possono svolgere un ruolo importante nell’origine dei problemi comportamentali dei bambini. Modalità educative rigide o caotiche, trascuratezza emotiva o interazioni genitoriali ostili caratterizzate da insensibilità per i bisogni del bambino possono essere alla base di pattern di attaccamento insicuri o disorganizzati.
Il comportamento antisociale persistente nel corso della vita è risultato della combinazione fra caratteristiche individuali e condizioni ambientali sfavorevoli. I comportamenti antisociali gravi che si manifestano in adolescenza spesso hanno una prognosi negativa e raramente si limitano al periodo adolescenziale.
Tutte le forme di comportamento antisociale sono associate a deficit nell’elaborazione delle emozioni, modificazioni cerebrali strutturali e funzionali, alterazioni nella secrezione di cortisolo e tratti di personalità atipici (come maggiori tratti di insensibiità e freddezza).
Affettività
Gli adolescenti con disturbo della condotta tendono a non essere consapevoli dei loro stati affettivi e a non essere responsivi ai sentimenti degli altri. Questo è particolarmente vero per gli adolescenti con tratti di insensibilità e freddezza, che non provano alcun rimorso e appaiono opportunisti e non empatici. Gli adolescenti che appartengono
a questa categoria:
- presentano un’affettività instabile e non adeguatamente regolata;
- tendono a non essere capaci di tollerare dosi anche minime di frustrazione o il ritardo della gratificazione;
- tendono a esprimere rabbia quando non si fa a modo loro e a manifestare soddisfazione quando riescono ad avere la meglio;
- a volte riconoscono i sentimenti di paura, e riescono anche ad ammettere profondi sentimenti di dolore e risentimento per non essere stati accuditi ed essere stati maltrattati;
- possono mostrare un atteggiamento di delusione, sconfitta e sfiducia negli altri;
- pensieri e le fantasie implicano spesso la convinzione di aver subito un torto.
Gli adolescenti con disturbo della condotta possono manifestare un sentimento chiaramente difensivo di invulnerabilità, e tendono a trattare gli altri con indifferenza. I loro obiettivi sono rivolti a ottenere profitto e potere. Pensieri riguardanti altri aspetti delle relazioni interpersonali sono assenti.I pattern relazionali tendono a essere caratterizzati da impulsività e indifferenza verso le altre persone.
Gli altri tendono a essere considerati alla stregua oggetti da manipolare con il proposito di ottenere potere, eccitazione o profitti materiali. Le relazioni tendano quindi a essere superficiali e di breve durata.
I genitori solitamente descrivono la vita con un adolescente con disturbo della condoni come molto difficile, faticosa ed esasperante.
La terapia per gli adolescenti difficili
Le attuali linee guida per il trattamento dedicano molta attenzione a programmi di formazione per i genitori, ma l’aiuto in questi contesti è spesso vissuto con vergogna e con paura di essere giudicati e stigmatizzati. Quando i professionisti della salute mentale sono percepiti come non giudicanti,rassicuranti e sensibili al contesto familiare più ampio, includendo i bisogni emotivi propri dei genitori, gli esiti riferiti sono più positivi.