Il disturbo post traumatico da stress è la conseguenza di eventi traumatici che la persona ha vissuto o cui ha assistito, o di cui è venuta a conoscenza. Le persone che sono state contagiate dal Covid, i loro familiari e il personale sanitario sono a rischio di sviluppare questo disturbo.
Nel disturbo post traumatico da stress la persona è stata esposta a un fattore di stress traumatico che coinvolge l’esperienza personale diretta, l’essere stato testimone, o venire a conoscenza di eventi e situazioni che coinvolgono morte reale o minaccia di morte, gravi lesioni, o minaccia alla propria integrità fisica.
Va distinto dal Disturbo acuto da stress (ASD) che ha anch’esso origine da un fattore di stress traumatico, ma i sintomi si verificano da tre giorni a un mese dopo l’evento stressante.
Eventi traumatici associati con PTSD
Esposizione a combattimenti,
attacchi terroristici,
vedere persone ferite, uccise o torturate
rapimenti, aggressioni e rapine,
calamità naturali,
incidenti aerei e stradali,
stupri,
abbandono durante l’infanzia e abuso,
diagnosi mediche che implicano pericolo per la vita
combattimenti militari e prigionia
internamenti e genocidi etnicamente o politicamente motivati.
Le lesioni traumatiche causate da interventi umani (per esempio, disastri causati dall’uomo, crimini, torture, stupri) hanno più probabilità di aumentare l’incidenza del Disturbo post traumatico da stress (PTSD) in relazione all’intensità e alla vicinanza fisica del fattore di stress.
Il Disturbo post traumatico in persone di età superiore ai 6 anni
Per gli individui di 6 anni e maggiori di 6 anni, i criteri specifici del DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) per la diagnosi riguardano otto aree problematiche (criteri da A a H).
Fattori traumatici
Dei quattro fattori connessi con l’esposizione al trauma, deve esserne presente almeno uno (criterio A).
- vivere direttamente l’evento traumatico
- assistere a un evento traumatico che sia occorso a un familiare o a una persona cara.
- essere venuti a conoscenza dell’evento traumatico. Tale evento che sia occorso a una persona vicina dovrebbe essere particolarmente violento o inaspettato e accidentale.
- L’ultima area legata all’evento riguarda ciò che può essere visto dai primi soccorritori e da coloro che lavorano in situazioni di emergenza. Queste persone sono ripetutamente esposti a traumi, eventi orribili e soffrono di una risposta secondaria allo stress o al trauma.
Sintomi associati con l’evento
Il Criterio B richiede almeno uno di cinque sintomi associati con l’evento.
- presenza di ricordi indesiderati ricorrenti. Questi ricordi involontari angoscianti evidenziano uno o più elementi associati all’evento
- sogni ricorrenti angoscianti che riguardano l’evento o che hanno contenuti che hanno a che fare con l’evento.
- periodi di dissociazione caratterizzati da flashback quando la persona è coinvolta con persone o situazioni che gli ricordano l’evento. L’individuo può essere o non essere a conoscenza dell’episodio dissociativo. Nei bambini di 6 anni o più, l’episodio dissociativo può essere rivissuto durante il gioco.
- vivere un disagio psicologico intenso che viene attivato dall’esposizione a situazioni/circostanze, persone o cose che ricordano all’individuo l’evento traumatico.
- quando esposti a stimoli che ricordano l’evento traumatico, si possono sviluppare reazioni psicologiche marcate (interne o esterne).
Evitamento
Dopo l’evento traumatico, l’individuo può evitare persone, luoghi e situazioni associati con l’evento stesso (Criterio C).
I sintomi associati con il Criterio C sono l’evitare qualsiasi aspetto legato all’evento traumatico, compresi gli sforzi per controllare i pensieri, i sentimenti, le persone, i luoghi, i ricordi e le cose associati all’evento.
Dimenticare
Dopo l’evento traumatico, l’individuo può:
- dimenticarne gli aspetti chiave (Criterio D). Vale a dire che l’individuo può sperimentare amnesia dissociativa. Può quindi dimenticare che è stato coinvolto nell’evento, così come altri fattori chiave riguardanti l’evento stesso.
- La visione di sé può risultare distorta poiché l’individuo cerca di riordinare ciò che gli è accaduto.
- Il pensiero distorto dell’individuo circa l’evento può alterare i sentimenti verso se stesso e gli altri e portare a espressioni di paura, rabbia, senso di colpa e vergogna.
- L’interesse dell’individuo per gli altri e per gli eventi può essere ridotto a causa dell’esperienza traumatica, e può sentirsi distaccato anche dai propri cari.
- l’incapacità di sperimentare gioia, amore, felicità e altre emozioni positive.
I rapporti sociali
Il Criterio E riguarda l’incapacità di impegnarsi in attività sociali.
I sintomi sono irritabilità e scoppi d’ira che possono manifestarsi senza una motivazione scatenante.
L’individuo può anche avere comportamenti spericolati e/o autodistruttivi.
Un altro sintomo di questo criterio è l’ipervigilanza. La risposta di un individuo, quando è spaventato, può essere esagerata.
L’individuo può anche avere problemi quando cerca di concentrarsi.
Per quanto riguarda le alterazioni descritte nei criteri da B a E, i sintomi durano più di un mese (Criterio F).
Il disturbo causa disagio individuale significativo a scuola, a casa, sul posto di lavoro e altrove (Criterio G).
I sintomi non possano essere spiegati meglio da uso di sostanze o da una condizione medica (Criterio H).
Depersonalizzazione e derealizzazione.
La depersonalizzazione si manifesta quando i soggetti sperimentano momenti in cui sentono di essere al di fuori dei loro corpi.
La derealizzazione, invece, si ha quando i soggetti percepiscono il mondo intorno a loro come irreale o si sentono come se stessero vivendo in uno stato onirico mentre sono svegli.
Disturbo post traumatico da stress nei bambini con meno di 6 anni
I fattori traumatici
I criteri indicativi riguardano sette aree problematiche (da A a G).
Il Criterio A indica tre fattori connessi con l’esposizione al trauma.
- avere sperimentato direttamente l’evento traumatico
- essere stato testimone di un evento accaduto a un familiare o a una persona cara.
- il bambino è venuto a conoscenza di un evento traumatico accaduto a un genitore o a un caregiver.
I sintomi (Criterio B)
Si richiede almeno uno di cinque sintomi associati con l’evento.
- ricordi indesiderati ricorrenti. Il bambino può esprimere questi ricordi angoscianti e involontari attraverso il gioco.
- sogni ricorrenti dolorosi legati all’evento. Questi sogni possono non riguardare direttamente l’evento e invece presentare contenuti che circondano l’evento o può essere difficile dire di che cosa trattino.
- il bambino può avvertire i periodi dissociativi con flashback che coinvolgono le persone connesse o coinvolte nell’evento. Nei bambini più piccoli di 6 anni, un episodio dissociativo può essere rivissuto durante il gioco.
- quando il bambino si ricorda dell’evento, può verificarsi intenso disagio psicologico.
- presenza di reazioni biologiche, come farsi la pipì addosso quando il bambino è esposto a stimoli associati con l’evento traumatico.
Evitamento
Il bambino può tentare di evitare persone, luoghi e situazioni che sono associati con l’evento (Criterio C). I tentativi di controllare i pensieri, i sentimenti, le persone, i luoghi, i ricordi e le cose associate all’evento sono più pronunciati dopo che questo si è verificato
I bambino potrebbe evitare gli oggetti che ricordano l’evento. Dal momento dell’evento, la sua capacità di godere di gioco e attività con altri significativi è ridotta.
Sembra essere triste, avere paura ed essere confuso. Quando qualcuno parla di un ricordo positivo indirettamente associato all’evento, il bambino può allontanarsi dalla persona per evitare di discutere qualsiasi cosa associata all’evento. Le attività di gioco e l’interesse per altre attività possono diminuire dopo l’evento. La capacità di mostrare emozioni positive è stata attenuata dall’evento.
Dopo l’evento, il bambino può:
- evidenziare difficoltà nell’interessarsi ad attività, circostanze e persone che prima trovava divertenti (Criterio D).
- diventare agitato e irritabile, manifestare scoppi d’ira, e diventare aggressivo verso oggetti animati e inanimati. Le esplosioni emotive di collera del bambino possono costituire il tentativo di esprimere verbalmente le emozioni.
- essere ipervigile e cercare continui indizi che l’evento sta accadendo o accadrà di nuovo. La risposta del bambino, quando spaventato, può essere esagerata.
- avere problemi con la concentrazione e il sonno.
I sintomi manifestati dal bambino devono durare più di un mese (Criterio E).
Inoltre, il disturbo causa al soggetto disagio significativo a scuola, a casa e altrove (Criterio F).
Depersonalizzazione e derealizzazione.
La depersonalizzazione si verifica quando i bambini sperimentano momenti in cui si sentono fuori dai loro corpi.
La derealizzazione, quando percepiscono il mondo intorno a loro come irreale o si sentono come se stessero vivendo in uno stato onirico da svegli.
Il disagio psicologico
I sintomi associati al disagio psicologico includono
alterazioni della memoria,
funzioni esecutive deteriorate,
regolazione affettiva alterata,
autodistruttività e comportamento impulsivo,
sentimenti di inefficacia, vergogna,
disperazione,
insonnia, incubi,
perdita di credenze acquisite in precedenza,
ritiro sociale e rapporti con gli altri compromessi.
Fattori aggravanti
Hanno più probabilità di sviluppare un disturbo post traumatico da stress:
I bambini con un problema emotivo prima di sperimentare l’evento traumatico,
Le persone provenienti da ambienti poveri a causa della violenza presente nei loro quartieri.
Gli individui appartenenti a gruppi etnici minoritari a causa delle difficoltà che devono affrontare.
Persone con un basso livello di istruzione e di capacità cognitiva.
soggetti con una storia di depressione
coloro che vivono rapporti malsani e violenza domestica
i militari
gli immigrati provenienti da aree contraddistinte da disagio sociale e da conflitto civile. Nei paesi non occidentali e in via di sviluppo, il PTSD si osserva con tassi più elevati
strategie di coping inadeguate
valutazione negativa di sé.
l’esposizione ripetuta a informazioni, persone o artefatti associati all’evento. Avere un forte sistema di supporto aiuta a evitare l’esposizione a questi fattori post-traumatici.
dover affrontare altre situazioni di stress dopo l’evento (perdita di una persona cara, dolore e lesioni, perdita del lavoro o della casa).
La perdita parziale o completa di sostegno emotivo dopo l’evento.
Non vi è alcuna associazione tra età e PTSD. Il disturbo può iniziare a qualsiasi età, ma l’esordio mediano è a 23 anni.
Vi è un’associazione, tuttavia, tra sviluppo del PTSD e genere in relazione al tipo di trauma vissuto.
Gli uomini hanno un più alto tasso di PTSD secondari ai problemi lungo l’arco della vita ed all’età di entrata in combattimento.
Le donne hanno un più alto tasso di traumi legati a violenza sessuale.