Il calo del desiderio, che può riguardare sia gli uomini che le donne, è un problema comune nella vita di coppia, ma può avere conseguenze significative. E’ caratterizzato dall’insufficienza o dall’assenza di fantasie sessuali e del desiderio di attività sessuale. Può manifestarsi con persone o contesti specifici, oppure indipendentemente dalle situazioni e dai partne. Fa parte delle disfunzioni-sessuali. Nel DSM 5 è denominato Disturbo del desiderio sessuale ipoattivo.
Disturbo del desiderio sessuale ipoattivo
Il calo del desiderio è caratterizzato dall’insufficienza o dall’assenza di fantasie sessuali e del desiderio di attività sessuale.
Le manifestazioni di questo disturbo possono variare, e occorre quindi valutare se è situazionale (ovvero, si manifesta nell’ambito di un contesto specifico) o generalizzato (si verifica indipendentemente dalle situazioni e dai partner), ma anche se si tratta di un quadro clinico permanente o acquisito.
Calo del desiderio nell’uomo
Quando si esegue una valutazione per un caso di disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile occorre prendere in considerazione l’età, le relazioni interpersonali e quelle socioculturali. Tradizionalmente, si considera che il disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile si verifichi nella fase iniziale (desiderio) del ciclo della risposta sessuale. Una discrepanza in merito al desiderio, in cui un uomo ha minore desiderio associato all’attività sessuale rispetto alla sua partner, non è sufficiente per formulare la diagnosi di disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile.
Criteri diagnostici
Nel DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) devono essere soddisfatti quattro criteri diagnostici specifici (A-D).
A. Persistente o ricorrente insufficienza (o assenza) di pensieri o fantasie sessuali/erotici e di desiderio associato all’attività sessuale. azione la presenza di eventuali fattori che possono influenzare e complicare il funzionamento sessuale.
B. La durata dei sintomi deve protrarsi per almeno sei mesi
C. Le manifestazioni sintomatiche devono causare un disagio clinicamente significativo. La diagnosi relativa a questo disturbo non indica che il livello di si manifesti in quasi tutti (75-100%) o tutti i rapporti sessuali.
D. I sintomi non sono meglio spiegati da un disturbo mentale non sessuale, da un’altra condizione medica, dall’assunzione di una sostanza, da un grave disagio relazionale o da altri significativi fattori di stress.
Gli specificatori previsti includono i sottotipi che consentono di definire la condizione in quanto permanente o acquisita, ma anche generalizzata o situazionale. È previsto anche uno specificatore per indicare la gravità attuale dei sintomi, che può essere lieve, moderata o grave.
Le cause
Psichiche
Ansia e stanchezza
Problemi di relazione
Esperienze sessuali traumatiche nell’infanzia
Volontaria soppressione dei pensieri sessuali
Fisiche
Basso livello di testosterone
Avanzare dell’età
Malattia renale cronica
Farmaci
Trattamento
A seconda dei risultati della diagnosi il trattamento riguarderà:
la depressione o il disturbo psicologico
possibili alterazioni endocrine
malattie intercorrenti
l’uso di alcool o droghe
l’uso di farmaci
problemi dell’erezione (impotenza-maschile)o dell’eiaculazione (eiaculazione-precoce)
problemi della coppia
Calo del desiderio nella donna
Il disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione femminile è caratterizzato dalla ricorrente incapacità di giungere all’eccitazione sessuale e di mantenerla nel corso dell’attività sessuale. Anche questo disturbo, richiede il soddisfacimento di quattro criteri diagnostici (criteri A-D).
Criteri diagnostici
A. Indica sei problemi e richiede che ne siano presenti almeno tre. Deve esserci assenza o riduzione di:
interesse per l’attività sessuale;
pensieri o fantasie sessuali/erotiche;
iniziativa, che si traduce in riluttanza o rifiuto delle iniziative del partner;
piacere o dell’eccitazione sessuale in quasi tutti (75-100%) i rapporti sessuali;
desiderio/eccitazione sessuale in risposta a possibili stimoli sessuali/erotici interni o esterni (per esempio, scritti, verbali, visivi);
sensazioni genitali e non genitali in quasi tutti (75 -100%) i rapporti sessuali, indipendentemente dalla situazione, dal contesto o dal partner .
B. Anche per la donna i sintomi debbano persistere per almeno sei mesi;
C. il disagio deve essere clinicamente significativo;
D. i sintomi non sono meglio spiegati da un disturbo mentale non sessuale, da un’altra condizione medica, dall’assunzione di una sostanza o da un grave disagio relazionale.
Per quanto riguarda il soddisfacimento dei criteri della diagnosi, occorre riscontrare assenza o riduzione della frequenza o dell’intensità in relazione ad almeno tre dei sei indicatori previsti, per una durata minima di sei mesi.
Cause
Psichiche
Disturbi dell’umore, in particolare la depressione
Ansia
Paure relative al lasciarsi andare, all’essere rifiutati, bassa autostima
Esperienze negative precedenti
Abusi durante l’infanzia o l’adolescenza
Perdita traumatica di una persona cara
Preoccupazioni circa gravidanze indesiderate, malattie, incapacità di avere un orgasmo.
Bassa immagine sessuale di sé
Problemi della relazione, come mancanza di fiducia o sentimenti negativi
Fisiche
Lesioni genitali
Fattori sistemici e ormonali
Farmaci (SSRI)
Diminuzione di dopamina, estrogeni
Trattamento
Anche per le donne è indispensabile identificare esattamente le cause del problema. La cura potrà quindi riguardare i fattori psichici o quelli fisici
Bibliografia
American Psychiatric Association, (2014) DSM-V Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Raffaello Cortina, Milano
Dziegielewski S. DSM, (2017) DSM-5 in Action, Giunti o.s., Firenze