Tutti gli esseri umani sono, in qualche misura, dipendenti dagli altri, avendo bisogno di essere apprezzati, compresi, per ricevere sostegno e regolare la propria autostima. Se un’assoluta indipendenza non è quindi possibile per nessuno, in alcuni casi la dipendenza dal partner, dal lato affettivo, può raggiungere un livello tale da provocare un grave disagio.dipendenza dal partner

La dipendenza affettiva è uno stato nel quale la relazione di coppia è vissuta come condizione unica, indispensabile e necessaria, per la propria esistenza. All’altro, oggetto d’amore, viene attribuita una tale importanza da annullare se stessi, non ascoltando i propri bisogni, allo scopo di evitare ciò che più si teme, la rottura della relazione.

Queste persone hanno difficoltà a prendere decisioni da sole, tendono ad assumere atteggiamenti sottomessi nei confronti degli altri, hanno un bisogno costante di rassicurazione e che qualcuno si prenda cura di loro. Quando sono sole si sentono indifese, vivono nel terrore dell’abbandono e rimangono sconvolte quando una relazione importante finisce. Per farsi amare sono disposte a qualsiasi cosa, anche a vivere situazioni inaccettabili.

Dipendenza dal partner: i sintomi

La dipendenza dal partner ha delle caratteristiche comuni con altre forme di dipendenza patologica, come la dipendenza dalle droghe. Fra i sintomi si trovano infatti:

La co-dipendenza

Una particolare forma di dipendenza dal partner è la codipendenza, che caratterizza relazioni in cui una persona è controllata e manipolata da un’altra che sia affetta da una condizione patologica (in genere disturbo narcisistico o dipendenza da sostanze). La persona codipendente tende a mettere i propri bisogni in secondo piano rispetto a quelli dell’altro, dei quali si preoccupa eccessivamente. Fra i criteri che consentono di diagnosticare questo disturbo possiamo citare quelli di Cermak:

Profili di dipendenti affettivi

Per quanto riguarda la diffusione, la dipendenza affettiva colpisce soprattutto le donne: si stima che il problema riguardi per il 99% le donne. Inoltre è frequentemente associato al Disturbo post traumatico da stress, e si osserva in persone che hanno vissuto abusi o maltrattamenti.

Le cause

Le cause della dipendenza affettiva risalgono all’infanzia: in famiglia possono esserci state carenze affettive, maltrattamenti e violenze. A volte si tratta di bambini che sono dovuti crescere troppo in fretta per prendersi cura dei genitori, imparando così che per ottenere amore bisogna sacrificarsi per l’altro. Ma quasi sempre sono persone che da bambine hanno vissuto un rifiuto precoce legato alla propria inadeguatezza, hanno ricevuto messaggi che li hanno fatti sentire di non essere degni di amore e attenzione.

Robin Norwood (1985) nel suo libro “Donne che amano troppo” ha descritto alcune caratteristiche delle famiglie delle donne con una dipendenza dal partner affettiva:

La Norwood ha preso in considerazione solo casi di donne, in quanto più visibili, e spesso più drammatici, ma il problema della dipendenza affettiva è anche maschile.

La dipendenza dal partner negli uomini

La dipendenza maschile e quella femminile presentano caratteristiche differenti, legate al diverso funzionamento psichico dei due sessi e, soprattutto, alla tendenza degli uomini a reagire diversamente ai traumi subiti rispetto alle donne. Negli uomini è più comune la tendenza a superare il dolore per i maltrattamenti subiti, identificandosi con la persona che glieli ha inflitti, e assumendo così il suo ruolo.  Le donne, invece, tendono in genere a rivivere le violenze subite, nel tentativo illusorio di controllarle.

Ma gli uomini in cui l’identificazione con il maschio dominante non avviene, sviluppano invece una dipendenza affettiva. La mancata identificazione può essersi verificata nell’infanzia, quando il bambino, percependo in famiglia figure maschili dominanti e prepotenti, le ha rifiutate. Oppure può essere stato sottomesso da una madre esigente e giudicante, convincendosi così di non avere alcun valore. Ne deriva un’idealizzazione della donna, rispetto alla quale non può opporsi in nessun modo ma, al contrario, si lascia dominare. Se non ottiene l’amore della donna, può provare un’enorme sofferenza.

Ci sono poi casi  in cui la dipendenza dal partner è caratterizzata da gravi spunti nevrotici, come i deliri di gelosia , ma anche spunti borderline  o psicotici, nel qual caso si tratta di gravi Disturbi di personalità. Quando un uomo arriva a maltrattare o persino uccidere la compagna, non si può definire un vero dipendente affettivo: se arriva a tanto è perché ha perso, per volontà della donna che gli si è contrapposta, alcune prerogative che egli ritiene del suo genere sessuale, e quindi uccide per vendetta.

Uscire dalla dipendenza affettiva

Il primo passo è ammettere di avere un problema, passo non facile per varie ragioni: il confine fra ciò che in una coppia è normale e ciò che è dipendenza, è molto sottile, la persona dipendente conserva nella memoria dei modelli d’amore che gli fanno ritenere normali determinati abusi, la speranza in un cambiamento impossibile tende a cronicizzare il problema. La spinta al cambiamento inizia quando si comincia a sentire la disperazione e le illusioni cadono.

Può essere utile una psicoterapia, ma importante è anche il confronto con persone che vivono lo stesso problema, non diversamente da ciò che accade  nel trattamento delle varie forme di tossicodipendenza. L’approccio psicodinamico , per quanto riguarda la psicoterapia, è particolarmente utile, in quanto consente di lavorare sulla struttura interna e di personalità della persona, piuttosto che sul solo sintomo.

Bibliografia

Luca Napoli (2015) “Traditi dal cuore: quando l’amore diventa dipendenza affettiva”

Nicola Ghezzani (2006) “Quando l’amore è una schiavitù. Come uscire dalla dipendenza affettiva e raggiungere la maturità psicologica”

Robin Norwood (1985) “Donne che amano troppo”

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