Aiutare un adolescente a socializzare è il problema che i genitori si pongono quando il figlio presenta problemi di relazione, è timido e non ha amici.
Le difficoltà di relazione negli adolescenti sono abbastanza comuni, tuttavia per alcuni di loro la difficoltà può essere eccessiva.
Come aiutare un adolescente a socializzare
Cosa evitare
I genitori possono vivere in modo ansioso il problema del figlio e parlarne con lui comunicandogli la loro ansia, peggiorando la situazione.
Possono pensare che sia utile spingerlo a uscire, organizzare degli incontri a casa con gli amici, ecc. In generale, incoraggiarlo e interessandosi ai suoi progressi. Ma ciò può però produrre nel ragazzo una reazione negativa, , facendolo sentire una persona bisognosa di essere aiutata e finendo così con l’aumentare la sua carenza di autostima
Cosa fare
E’ utile invece parlare dell’argomento in modo sereno, se il ragazzo è disponibile.
Aprire un dialogo in cui si chiarisca che si tratta di un problema e che ciò non significa che valga meno degli altri ragazzi.
Parlare delle sue qualità, delle cose che riesce a fare. In definiva, sostenerlo come persona.
L’adolescente ansioso evitante
Ci sono poi casi in cui le difficoltà relazionali relazionali sono gravi. Sono gli adolescenti ansioso-evitanti, che presentano alti livelli di ansia e tendono a essere timidi e a sentirsi in imbarazzo nelle situazioni sociali
La paura di trovarsi in imbarazzo e di sentirsi umiliati fanno sì che evitino le situazioni sociali e siano più interessati ad allontanare paure o danni che non a realizzare i propri desideri.
Alcuni adolescenti possono aderire in modo abbastanza rigido all’abitudine di evitare l’ ansia .
A livello interpersonale, tendono a essere passivi, poco assertivi e compiacenti con le figure di autorità. Hanno scarse capacità sociali e alle volte sembrano goffi e inappropriati.
Possono essere inibiti e coartati nell’espressione dei loro desideri o impulsi.
Hanno difficoltà a prendere decisioni, tendono a rimuginare e possono avere pensieri ossessivi ricorrenti.
Possono manifestare sintomi somatici in risposta a situazioni stressanti o avere paure esagerate di contrarre malattie.
Infine, alcuni possono essere eccessivamente spaventati dalla sessualità e associarla al pericolo.
Per queste persone, l’aiuto dei genitori non è sufficiente ed occorre un aiuto specialistico