adolescenti oppositivi e provocatoriDurante l’adolescenza è frequente riscontrare nei ragazzi atteggiamenti oppositivi, ma gli adolescenti oppositivi o provocatori possono essere affetti da un disturbo vero e proprio, il disturbo oppositivo provocatorio. Questo è caratterizzato da atteggiamenti polemici, ostili e negativi e da comportamenti provocatori verso figure di autorità.

Mentre tutti gli adolescenti possono avere atteggiamenti oppositivi che sono al servizio della definizione di sé, i comportamenti apertamente provocatori, non cooperativi e ostili diventano motivo di preoccupazione quando finiscono per configurare un pattern persistente, decisamente più pervasivo e consistente dei comportamenti dei coetanei, e ostacolano lo sviluppo di modalità più adattive nelle aree più importanti della vita dell’adolescente

Criteri diagnostici

Secondo il DSM5 i criteri per una diagnosi di disturbo sono:

Criterio A

Una modalità di comportamento negativistico, ostile e provocatorio che dura da almeno 6 mesi, durante i quali sono stati presenti almeno 4 dei seguenti criteri:

spesso va in collera;

litiga spesso con gli adulti;

sfida attivamente o si rifiuta di rispettare le richieste o regole degli adulti;

irrita deliberatamente le persone;

accusa gli altri per i propri errori o il proprio  cattivo comportamento;

è spesso suscettibile o facilmente irritato dagli altri;

spesso arrabbiato o rancoroso;

dispettoso e vendicativo.

Criterio B

L’anomalia del comportamento causa compromissione clinicamente significativa del funzionamento sociale, scolastico o lavorativo.I comportamenti non si manifestano esclusivamente durante il decorso di un Disturbo Psicotico o di un Disturbo dell’umore

Criterio C

Non sono soddisfatti i criteri per il disturbo della condotta e, se il soggetto ha 18 anni o più, non risultano soddisfatti i criteri per il Disturbo antisociale di personalità.

Nel DSM-5, i sintomi del disturbo oppositivo provocatorio sono organizzati in tre raggruppamenti: umore arrabbiato/irritabile, comportamento polemico/provocatorio, vendicatività.

L’irritabilità cronica di questi adolescenti evidenzia i nessi tra gli atteggiamenti oppositivi e i disturbi dell’umore, e riflette un deficit nella regolazione emotiva alla base della tendenza agli scoppi di rabbia e ai comportamenti dirompenti e autodistruttivi.
I comportamenti oppositivi e provocatori sono tra le cause più comuni di invio ai servizi di salute mentale nell’infanzia e nell’adolescenza

Esordio ed evoluzione

Il disturbo diviene di solito evidente prima degli 8 anni e in genere non più dardi dell’adolescenza. Per i bambini che presentano un disturbo oppositivo provocatorio, l’adolescenza può essere un’età molto più complicata, dal momento che tendono a presentare più problemi della maggior parte dei loro coetanei nelle interazioni sociali, a scuola e nel controllo delle loro emozioni.

Il numero dei sintomi tende ad aumentare con l’età, è più frequente fra i maschi in età prepuberale, ma dopo la pubertà i sintomi divengono uguali. I maschi possono però avere sintomi più persistenti.

I sintomi si manifestano solitamente in associazione ad altri disturbi o condizioni cliniche, tra cui ansia, depressione e disturbo da deficit di attenzione/iperattività, e possono esitare in un disturbo della condotta. Una diagnosi di disturbo oppositivo provocatorio non solo può essere considerata un precursore di comportamenti antisociali e di un  Disturbo da comportamento dirompente e della condotta, ma anche un predittore di disturbi dell’umore e d’ansia.

Le cause

Gli adolescenti  oppositivi e provocatori presentano spesso mancanza di autostima e sentono di non ricevere le attenzioni che meritano.

Dietro la distruttività esplicita degli adolescenti oppositivi si celano sentimenti di sconforto, risentimento, dubbi su se stessi e odio verso se stessi. Questi ragazzi si sentono quasi sempre incompresi. I loro stati affettivi sono caratterizzati da uno stato marcato e persistente di ipervigilanza volto a proteggere l’autostima. Sono sempre pronti a mettersi al di sopra degli altri e a sentirsi giustamente indignati. Gli sforzi per preservare la propria autostima possono sembrare dettati più dall’euforia che dall’ansia. Sono spesso presenti problemi di autoregolazione.

La famiglia degli adolescenti oppositivi e provocatori

Il disturbo oppositivo provocatorio è più frequente nelle famiglie in cui un genitore presenta:

un disturbo antisociale,

dipendenza da alcool,

disturbi dell’umore

schizofrenia,

deficit dell’attenzione,

disturbi della condotta,

grave depressione della madre.

La relazione familiari

Le relazioni familiari sono precocemente problematiche.

Le difficoltà temperamentali del bambino interagiscono con l’incapacità dei genitori di sintonizzarsi emotivamente con i suoi bisogni a causa delle proprie difficoltà personali.

Ciò amplifica le reazioni del bambino e innesca un ciclo di mutue incomprensioni. L’ambiente non è in grado di contenere l’impulsività, l’iperattività e l’irritabilità del bambino.

Questi sintomi determinano scambi relazionali inadeguati che deprivano il bambino della possibilità di condividere esperienze emotive positive, necessarie allo sviluppo di una stabile rappresentazione di sé e della fiducia negli altri. I comportamenti oppositivi e l’aggressività possono avere la funzione di proteggere un’identità fragile da sentimenti di dipendenza. Ma il bambino sviluppa potenti strategie di interazione che successivamente estende ad altri contesti relazionali.

La mancanza di consapevolezza degli adolescenti oppositivi e provocatori

La maggior parte degli adolescenti che ricevono questa diagnosi mostra una scarsa consapevolezza dei propri problemi. Di solito non si considerano arrabbiati, oppositivi e provocatori. Legittimano, invece, il loro comportamento come una risposta ad aspettative o circostanze irragionevoli, e attribuiscono il problema alle richieste degli altri di conformarsi alle regole sociali. La loro impulsività li porta a mettere in atto comportamenti che provocano conseguenze negative di cui non sembrano consapevoli.

 

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