Per famiglia omosessuale si intende una famiglia in cui almeno un adulto è omosessuale, ed è genitore di uno o più bambini. Può essere formata da coppie di uomini, di donne, o anche da persone single. Il termine omogenitorialità , che indica questa condizione, è stato creato in Francia nel 1997 dall’Associazione dei Genitori e Futuri Genitori Gay e Lesbiche.
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia i figli cresciuti da genitori omosessuali sono circa 100000, in Francia più del doppio, negli Stati Uniti circa 14 milioni.
Secondo una ricerca svolta in Italia nel 2005, sono genitori un gay o una lesbica ogni 20. Se si confrontano questi dati con quelli degli anni novanta, emerge che la percentuale di coppie dello stesso sesso con bambini è raddoppiata fra gli uomini e aumentata del 50% tra le donne. Quest’incremento è stato possibile grazie alle banche del seme e alle tecniche di fecondazione autogestita.
Principali obiezioni alla famiglia omosessuale
Le ricerche scientifiche abbiano dimostrato che l’orientamento sessuale dei genitori non interferisce con uno sviluppo sereno ed equilibrato dei figli.
Tuttavia molte sono ancora le obiezioni senza una base scientifica sul tema omogenitorialità:
- i figli devono avere necessariamente una madre e un padre;
- una coppia omosessuale che vuole avere un figlio, si rifiuta di considerare la sua condizione di coppia sterile;
- gli omosessuali non sono in grado di crescere un bambino;
- le lesbiche sono meno materne e i gay sono dei pedofili;
- le relazioni omosessuali sono meno stabili di quelle eterosessuali e quindi non garantiscono continuità del rapporto col bambino;
- i figli di persone omosessuali hanno più problemi psicologici;
- i figli di persone omosessuali hanno più probabilità di diventare omosessuali.
Quest’ultimo punto, in particolare, non considera un aspetto molto evidente, cioè che un omosessuale è una persona cresciuta in una famiglia eterosessuale.
LE FORME DELLA FAMIGLIA OMOGENITORIALE
Le famiglie omosessuali possono assumere varie forme a seconda del momento in cui si è diventati genitori, del modo e del contesto relazionale in cui si svolge la genitorialità. Si possono quindi distinguere
- famiglie ricomposte. Sono quelle in cui i figli sono nati all’interno di precedenti relazioni eterosessuali, finite a causa di una separazione o di una vedovanza. Oppure sono i figli di una madre single che ha poi stabilito una relazione con un’altra donna.
- famiglie tradizionali, in cui i figli nascono all’interno della coppia gay o lesbica attraverso tecniche di auto inseminazione, procreazione medicalmente assistita e gestazione per altri, o attraverso l’adozione.
- famiglie monogenitoriali sono quelle in cui una lesbica single ha avuto un figlio con un uomo con cui non è rimasta in contatto, oppure è ricorsa all’adozione o alla fecondazione assistita.
FATTORI CHE OSTACOLANO L’OMOGENITORIALITA’
L’omofobia interiorizzata, cioè l’interiorizzazione delle convinzioni e degli stereotipi negativi legati all’omosessualità. Può indurre i partner a chiedersi se possono essere buoni genitori, condividendo con la maggior parte degli eterosessuali la convinzione che un bambino debba avere, per crescere bene, due genitori di sesso opposto.
L’atteggiamento poco favorevole della società ha nei confronti dei genitori omosessuali. Questo atteggiamento può portarli a temere di essere rifiutati o discriminati e quindi ad assumere comportamenti difensivi. Ad esempio non mostrando affettività fisica nei confronti del partner di fronte ai figli, o rimandare lo svelamento ai figli per paura della loro reazione.
Lo stigma percepito è la consapevolezza che la società ha un atteggiamento discriminatorio nei confronti degli omosessuali. Può portare a nascondere la propria omosessualità e alla preoccupazione che il figlio possa essere discriminato a sua volta.
Questi fattori possono influenzare la decisione di creare una famiglia omogenitoriale, al punto di indurre i potenziali genitori a scegliere di non crearla, oppure condizionarne significativamente l’esistenza.
FATTORI CHE FAVORISCONO L’OMOGENITORIALITA’
Un atteggiamento positivo,
un ambiente sociale accettante,
una legislazione che la renda accessibile
DECIDERE E REALIZZARE L’OMOGENITORIALITA’
Nel momento in cui le persone omosessuali sentono che possono diventare dei buoni genitori, desideri e motivi che portano alla pianificazione del loro progetto sono analoghi a quelli delle persone eterosessuali.
Ciò che invece è diverso è il modo di pianificare e svolgere l’omogenitorialità, dato che i genitori appartengono allo stesso sesso:
- Se si tratta di una coppia lesbica, (vedi anche Madri lesbiche) la prima decisione da prendere è chi sarà la madre biologica, come scegliere il donatore e gestire il rapporto con lui.
- Se si tratta di una coppia gay, la decisione riguarderà la scelta della madre biologica e la gestione del rapporto con lei.
Per quanto riguarda i ruoli genitoriali, dalle ricerche svolte è emerso che i genitori gay avrebbero uno stile genitoriale piuttosto simile a quello dei padri eterosessuali. Avrebbero però una maggiore disponibilità ad occuparsi in egual misura dei figli. Dal punto di vista educativo sarebbero più severi e più attenti allo sviluppo cognitivo e alla socializzazione.
Anche le coppie lesbiche sembrano portate a dividersi la cura dei figli in modo più equo rispetto alle coppie eterosessuali. Nel rapporto con il figlio non assumono però lo stesso ruolo: la madre biologica ha un ruolo più autoritario, mentre la co-madre è meno coinvolta negli aspetti legati alla disciplina.
I figli nella famiglia omogenitoriale
I principali timori per quanto riguarda i figli che crescono nelle famiglie omogenitoriali riguardano la possibilità che presentino, rispetto ai figli di coppie eterosessuali,
- maggiori problemi psicologici, in particolare rispetto allo sviluppo dell’identità di genere,
- più probabilità di diventare omosessuali
- difficoltà nelle relazioni sociali, anche per il rischio di stigmatizzazione cui vanno incontro per la loro particolare situazione familiare.
Dalle ricerche svolte è invece emerso che lo sviluppo dei figli dei genitori omosessuali non presenta differenze rispetto a quelli dei genitori eterosessuali, neanche per quanto riguarda l’orientamento sessuale e l’identità di genere.
Per quanto riguarda il rapporto con le figure esterne alla famiglia, il rischio di discriminazione è reale. Tuttavia, da ricerche svolte nel Regno Unito è emerso che gli episodi di bullismo o prese in giro sono frequenti nei confronti dei figli di genitori omosessuali quanto nei confronti di altri ragazzi, per caratteristiche fisiche come l’altezza, il peso, o il colore della pelle.
Dipende molto dai genitori, da quanto loro stessi si accettano come genitori omosessuali, supportare i figli rispetto ad atteggiamenti o eventi discriminatori, ma molto dipende anche dalla rete di supporto sociale, e dal ruolo svolto dalle istituzioni.
Intervista
Riferimenti bibliografici
C. Chiari, L. Borghi (2009) Psicologia dell’omosessualità
Lingiardi V. (2016) “Citizen gay”