Le coppie lesbiche si trovano, fin dalla loro costituzione, ad affrontare una vasta gamma di problemi, relazionali, biologici, psicologici, ma soprattutto legati al vivere in una società tendenzialmente sessista e omofoba.
Quando si formano, le coppie omosessuali non hanno riferimenti per le loro relazioni. Le eterosessuali imparano a stare insieme attraverso l’apprendimento dei modelli di coppie a loro vicine e quelli predominanti a livello sociale, che ritraggono unicamente la coppia eterosessuale.
Le coppie eterosessuali, inoltre, godono di una serie di convenzioni sancite socialmente per definire e celebrare i reciproci impegni e le promesse d’amore.
Le coppie omosessuali sperimentano, invece, un costante stress lungo l’intero corso della vita. Stress che spesso viene erroneamente attribuito alle loro caratteristiche personali o di coppia. Mentre in realtà è il risultato di ostacoli imposti dalla società, difficili da evitare e da superare definitivamente.
Omofobia interiorizzata
L’omofobia interiorizzata è costituita dai sentimenti e dagli atteggiamenti negativi che la persona può provare, anche inconsapevolmente, nei confronti della propria omosessualità. L’omofobia interiorizzata può portare a comportamenti difensivi particolari, spesso non necessari, quali:
nascondere la relazione,
evitare manifestazioni pubbliche di affetto,
non presentare la propria compagna ad amici o parenti,
credere che gli altri non accetteranno mai la loro unione,
evitare di portare la propria compagna alle riunioni di famiglia,
non riconoscere la propria relazione come una famiglia;
criticare la propria compagna dicendole di essere troppo mascolina.
Il rapporto fusionale nelle coppie lesbiche
Quando due donne si incontrano condividono il loro essere, le loro emozioni, la loro vita. Ciascuna percepisce i confini del proprio Sé, della propria identità e quelli dell’altra, che devono rimanere chiari.
E ciò anche nei momenti di maggiore vicinanza, di fusione, quando si percepisce una “perdita di sé”. Questo vissuto può dare una sensazione di pienezza, ma anche portare a dipendenza dalla propria compagna, ad una fusione patologica.
Questa tendenza quasi simbiotica può essere definita come un’eccessiva reattività emotiva. Le due donne tendono a reagire immediatamente all’altra, mettendo in atto sempre gli stessi comportamentali. Le emozioni diventano predominanti e non lasciano spazio alla d alla pianificazione, alla riflessione.
La fusione di coppia patologica impedisce alla partner di vedere, accettare e rispettare l’altra come se stessa e può portare sensazione di costrizione e di soffocamento. I rapporti sessuali tendono quindi a diradarsi, i conffitti i restano irrisolti.
La fusione patologica in alcune coppie lesbiche può nascere anche da una tendenza difensiva, una risposta alle problematiche che hanno vissuto e vivono. Nel momento in cui si combatteno l’omofobia e l’eterosessismo, una relazione di coppia stabile costituisce uno spazio sicuro in cui rifugiarsi, e da difendere.