bambini che non vogliono parlare

I bambini che non vogliono parlare, pur essendone capaci, possono soffrire di un disturbo d’ansia, il Mutismo selettivo. Questi bambini mostrano una costante incapacità di parlare in situazioni sociali specifiche in cui ci si aspetta che si parlino ma sono in grado di parlare in altre situazioni, come in casa con i familiari stretti. 

Criteri diagnostici del mutismo selettivo

  1. Costante incapacità di parlare in situazioni sociali specifiche in cui ci si aspetta che si parli (per es.  a scuola) nonostante sia in grado di parlare in altre situazioni.
  2. La condizione interferisce con i risultati scolastici o lavorativi o con la comunicazione sociale.
  3. La durata della condizione é di almeno 1 mese (non limitato al primo mese di scuola)
  4. L’incapacità di parlare non è dovuta al fatto che non si conosce, o non si è a proprio agio, con il tipo di linguaggio richiesto dalla situazione sociale.
  5. La condizione non è meglio spiegata da un disturbo della comunicazione (per es. disturbo della fluenza con esordio nell’infanzia). Inoltre non si manifesta esclusivamente durante il decorso di disturbi dello spettro dell’autismo, schizofrenia o altri disturbi psicotici.

Caratteristiche dei bambini che non vogliono parlare

Durante le interazioni sociali, sia con bambini che con adulti, i bambini con mutismo selettivo non danno inizio ad un discorso oppure non rispondono quando altri parlano a loro.

Questi bambini parlano in casa loro in presenza di familiari stretti. Tuttavia spesso capita che non parlino nemmeno davanti ad amici stretti o a parenti di secondo grado, come nonni o cugini. Il disturbo è spesso contrassegnato da un’elevata ansia sociale.

I bambini con mutismo selettivo rifiutano spesso di parlare a scuola, il che porta a compromissione educativa o scolastica, dato che gli insegnanti hanno difficoltà a valutare attività come la lettura. La mancanza di parola può interferire con la comunicazione sociale.

Talvolta utilizzano per comunicare strumenti non verbali o che non richiedono il linguaggio. Inoltre possono essere disposti o desiderosi di partecipare o impegnarsi in incontri sociali quando non è richiesto il linguaggio.

Caratteristiche associate

Le manifestazioni associate al mutismo selettivo possono includere:

eccessiva timidezza;

paura di imbarazzo sociale;

isolamento sociale e ritiro;

tratti compulsivi e attacchi di collera;

occasionalmente può essere presente un disturbo della comunicazione.

 Decorso

L’esordio avviene di solito prima dei 5 anni di età, ma può non essere identificato fino all’inizio della scuola. Ciò per l’aumento dell’interazione sociale e dei compiti prestazionali, come leggere ad alta voce.

Il grado di persistenza del disturbo è variabile, ma il disturbo tende a sparire col tempo.

Bambini che non vogliono parlare: le cause

Fattori temperamentali di rischio non sono chiaramente identificati. L’affettività  negativa (nevroticismo) oppure l’inibizione comportamentale può giocare un ruolo, così come una storia genitoriale  di timidezza, isolamento e ansia sociale (vedi la fobia-sociale).

Fattori ambientali. L’inibizione sociale dei genitori può fungere da modello per i bambini. Inoltre i genitori vengono descritti come iperprotettivi  oppure più controllanti rispetto agli altri genitori.

Conseguenze

Il mutismo selettivo può portare a compromissione sociale, dato che i bambini possono essere troppo ansiosi per impegnarsi nell’interazione sociale con altri bambini. Nel corso della crescita, i bambini con mutismo selettivo possono andare incontro a un crescente isolamento sociale.

Nei contesti scolastici possono manifestare compromissione educativa. Ciò a causa della difficoltà di comunicare agli insegnanti le loro necessità scolastiche o personali. Possono non riuscire a dire che non hanno capito un compito in classe, o che devono andare in bagno. E’ comune una grave compromissione del funzionamento scolastico e sociale, tra cui quella derivante dall’essere presi in giro dai coetanei.

Psicodinamica del mutismo selettivo

Secondo il PDM (Manuale Psicodiagnostico Psicodinamico) Il mutismo selettivo deriva da una difficoltà di regolazione dell’elaborazione sensoriale. La capacità di regolazione sensoriale è la capacità innata del bambino di autoregolare i propri stati emotivi interni, di elaborare gli input esterni e le risposte comportamentali.

 I genitori forniscono al bambino l’aiuto per apprendere a modulare gli stimoli che ricevono. I bambini con mutismo selettivo avrebbero difficoltà a modulare gli stimoli ambientali e relazionali, e ciò li renderebbe molto ansiosi.

Il trattamento

La psicoterapia è la cura d’elezione. Con i bambini in età prescolare è consigliata quella psicoanalitica, perchè utilizza efficacemente il gioco e il disegno. Per quelli più grandi la terapia cognitivo-comportamentale, per diminuire il livello d’ansia e facilitare la verbalizzazione. Fondamentale il lavoro con i genitori, anche senza il bambino. Per quanto rigurda la scuola, è importante che gli insegnanti non forzino il bambino a parlare e accettino che comunichi non verbalmente.

Bibliografia
American Psychiatric Association, (2014) DSM-V Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Raffaello Cortina, Milano
Dziegielewski S. (2017) DSM-5 in Action, Giunti o.s., Firenze

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