Quando gli adolescenti iniziano a capire che i loro genitori non sono infallibili, com inciano anche a contestarli e a opporsi ai loro tentativi di influenzarli e fargli da guida. Ne segue una sorta di “vuoto relazionale” che tende a essere colmato dal rapporto con i coetanei. L’influenza dei genitori non scompare del tutto, ma è senz’alt ro più ridotta rispetto a quella esercitata dal gruppo dei pari.
L’influenza degli amici
L’influenza degli amici
Può costituire un fattore di protezione. Per esempio, i preadolescenti che sanno mantenere buoni rapporti di amicizia sembrano sviluppare menosenz’alt ro più ridotta rispetto a quella esercitata dal gruppo dei pari.
L’influenza degli amic i può costituire un fattore di protezione. Per esempio, i preadolescenti che sanno mantenere buoni rapporti di amicizia sembrano sviluppare meno sintomi depressivi, presentano livelli di autostima più elevati, e mostrano meno problemi internalizzanti rispetto agli adolescenti che hanno poche amicizie o di scarsa qualità). Le relazioni positive con i coetanei possono anche moderare l’associazione tra genitorialità negativa e problem i comportamentali esternalizzanti; proteggere i bambini dagli effetti che maltrattamenti cronici subiti in famiglia producono sulla loro autostima e, in contesti economicamente svantaggiati,proteggere gli adolescenti dagli effetti psicologici delle difficoltà economiche sui loro livelli di soddisfazione generale. In modo analogo, anche l’ambiente scolastico può avere un impatto import ante sulla comparsa e la persistenza di problemi della personalità; nelle scuole molt o impegnate con i loro studenti, questi sembrano mostrare una riduzione delle car atteristiche di personalità borderline, narcisistiche, antisociali e istrioniche.
Tuttavia, i rapporti con gli amici possono anche esporre al rischio di sviluppare stili di personalità disadattivi. I comportamenti a rischio tendono a verificarsi proprio nel contesto amicale e nelle interazioni di gruppo. Nel tempo, inf atti, i componenti di un gruppo tendono a sviluppare atteggiamenti e comportamenti simili, per esempio, nell’uso di sostanze , in episodi di delinquenza comune , nel ritiro scol astico e nelle pratiche sessuali a rischio
Fattori socioeconomici e culturali
Una famiglia svantaggiata dal punto di vista socioeconomico è considerata un fattore di rischio in molte sindromi di personalità, perfino controllando, dal punto di vi- sta della ricerca empirica, gli effetti di traumi, eventi di vita stressanti, altri sintomi in comorbilità, quoziente intellettivo (QI), aspetti della genitorialità .
Anche il quartiere o la zona in cui i giovani vivono possono avere un loro impatto sulle problematiche della personalità. Vi sono, inoltre, evidenze su come le inf luenze culturali incidano sulla prevalenza e la presentazione degli stili di personalità; la predominanza di diversi sintomi in specifiche categorie diagnostiche può variare in funzione del contesto socioculturale.
Fattori culturali possono spiegare perché personalità antisociali e borderline sono più rappresentate nelle culture occidentali I clinici devono essere consapevoli di come il sistema di valori e le credenze culturali possono influire su quello che, in un determin ato contesto o gruppo sociale, può essere considerato un comportamento adolescenz iale normativo, soprattutto quando raccolgono informazioni dai genitori e indagano su tematiche specifiche come il processo di separazione-individuazione. Le questioni culturali dovrebbero essere affrontate con una posizione mentalizzante di curiosità e rispetto, favorendo così un’atmosfera di fiducia e sicurezza che faciliterà l’esplorazione di come le dinamiche culturali potrebbero aver influenzato i ragazzi e le loro famiglie.
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