I disturbi bipolari, anche detti disturbi maniaco- depressivi, sono caratterizzati da estreme fluttuazioni dell’umore. Queste si concretizzano in un’alternanza di episodi di depressione e di  episodi maniacali o ipomaniacali. Si tratta di una patologia complessa che, se non trattata, può diventare gravemente invalidante.

Le diagnosi principali dei disturbi bipolari sono: Disturbo bipolare I, Disturbo bipolare II, Disturbo ciclotimico e Disturbo bipolare indotto da farmaci. 

disturbo bipolare

Disturbo bipolare I

E’ considerato il più grave ed è caratterizzato dal verificarsi di almeno un episodio maniacale che si può associare a una storia caratterizzata da episodi ipomaniacali o da un episodio depressivo. Gli specifici criteri diagnostici per quanto riguarda il numero di sintomi richiesti per definire un episodio maniacale, ipomaniacale o depressivo devono essere soddisfatti.

Disturbo bipolare II

E’ caratterizzato da uno o più episodi depressivi che si associano ad almeno un episodio ipomaniacale. Si deve poter individuare un periodo di tempo, della durata di almeno quattro giorni consecutivi, caratterizzato da umore elevato, o irritabile, con una maggiore attività che si manifesta la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno.

Disturbo ciclotimico

E’ caratterizzato da un disturbo dell’umore persistente che si manifesta per almeno due anni (un anno nei bambini e negli adolescenti). Durante questo lasso temporale l’individuo deve manifestare assenza di sintomi per meno di due mesi. Questo disturbo, caratterizzato da un andamento più cronico in relazione alla durata dei sintomi, è considerato meno grave. I sintomi che l’individuo manifesta non hanno mai soddisfatto i criteri per un episodio depressivo maggiore, maniacale o ipomaniacale.

Disturbo bipolare indotto da sostanze/farmaci.

E’ caratterizzato da un’alterazione dell’umore che pare clinicamente preminente. Si manifesta con sintomi di umore elevato, espanso o irritabile, con o senza umore depresso, o marcata riduzione di interesse o piacere in tutte, o quasi tutte, le attività. L’esame obiettivo e i riscontri di laboratorio sono necessari per confermare che i sintomi si sono manifestati in seguito all’intossicazione dovuta a sostanze, o all’astinenza, oppure dopo l’assunzione di un farmaco che, notoriamente, è in grado di produrre alterazioni dell’umore.

La cura

E’ indispensabile una terapia farmacologica. I farmaci usati per trattare il disturbo bipolare sono classificati in quattro gruppi: stabilizzatori dell’umore, antipsicotici atipici, anticonvulsivanti, antidepressivi. I più efficaci sono gli stabilizzatori dell’umore, fra i quali il più usato è il Litio.

Importante è associare una psicoterapia all’uso dei farmaci.

Il ricovero può essere necessario quando i sintomi sono particolarmente gravi e mettono a rischio l’incolumità della persona.

Bibliografia
American Psychiatric Association, (2014) DSM-V Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Raffaello Cortina, Milano
Dziegielewski S. (2017) DSM-5 in Action, Giunti o.s., Firenze

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