Scoprire le bugie, se il partner sta mentendo, può essere difficile, ma ci sono moltissimi segnali che consentono di capire se ci sta ingannando. Conoscerli è importante.
E’ possibile scoprire le bugie attraverso il linguaggio del corpo, il contenuto verbale e il modo in cui le cose vengono dette.
Scoprire le bugie attraverso il linguaggio del corpo
Ogni parte del corpo e i suoi movimenti riflettono i nostri veri sentimenti. La maggior parte delle persone non si rende conto che il corpo parla un linguaggio tutto suo; per quanto cerchi d’ingannarvi con le parole, la verità silenziosamente affiora sempre.
Il linguaggio degli occhi
Un segnale classico del mentire è quando il vostro interlocutore evita, in parte o del tutto, di guardarvi negli occhi. Chi sta raccontando una bugia farà di tutto per eludere il vostro sguardo. Inconsciamente questa persona avverte che siete in grado di vedere dentro di lei, attraverso i suoi occhi. Sentendosi colpevole, non vorrà incontrare il vostro sguardo.
Al contrario, guarderà in basso o di lato. Per contro, quando una persona è sincera o si sente offesa da una falsa accusa, istintivamente il suo sguardo è fisso.
L’assenza di movimento.
Quando una persona sta mentendo o tiene qualcosa dentro di sé, tende a essere meno espressiva con le mani o con le braccia. È probabile che le tenga sul grembo se è seduta, oppure lungo i fianchi se è in piedi; le può mettere in tasca o tenerle chiuse. Le dita sono di solito ripiegate nel palmo; tenerle tese è di solito gesto che esprime franchezza.
Inoltre, se quando fate una domanda le mani di chi vi risponde sono chiuse o con il palmo rivolto verso il basso, questo è sintomo di un atteggiamento di difesa e di chiusura. Se la persona è sinceramente disorientata dalle accuse oppure dall’incalzare delle vostre domande, mostrerà il palmo della mano
Altri segnali significativi
la sfasatura di tempi tra gesti e parole
la testa che si muove in modo meccanico;
i gesti che non si accordano con il messaggio verbale;
esprimere sentimenti solo con la bocca
allontanarsi dall’accusatore , magari in direzione dell’uscita, od evitare di stargli di fronte, o voltare la testa
Il contenuto verbale del bugiardo patologico
Le parole che si scelgono per esprimersi dicono molto su ciò che si prova realmente.
Il bugiardo patologico utilizzerà parole vostre per esprimere il suo il punto di vista. Colto di sorpresa, l’accusato risponde usando le parole dell’altro. Trasformare una frase affermativa in una negativa è il modo più veloce per rispondere.
Continuerà ad aggiungere informazioni fino a che non avrà la certezza di avervi convinto con la sua storia.
Può giocare in difesa, dando l’impressione di aver già preso una decisione: questo viene fatto per ridurre la possibilità che la sua posizione venga messa in discussione.
Esiste poi il classico lapsus freudiano.
Il bugiardo patologico cercherà di rispondere in modo generico e astratto, dicendo quello che pensa sull’argomento anziché fornire una risposta diretta.
È probabile che sottintenda la risposta invece di darla direttamente.
Come le cose vengono dette
Anche il modo in cui la persona si esprime può fornire indizi importanti.
Risposte insincere a domande riguardanti opinioni e atteggiamenti richiedono più tempo a essere trovate.
Moti di reazione eccessivi quando viene risposto a una domanda.
Chi mente potrebbe omettere i pronomi e parlare con voce monotona e inespressiva. Le parole usate potrebbero essere poco chiare, e così grammatica e sintassi. In altri termini, è probabile che si esprima con frasi confuse.
Le affermazioni assomigliano molto a domande, indice che cerca di essere rassicurato.
Strategie per scoprire le bugie di una persona
Evitare le accuse dirette
Non accusare ma alludere, in modo che la persona non si metta sulla difensiva. Quindi formulare domanda che non accusino, bensì alludano al possibile comportamento della persona.
Se costui non si accorge che state sottintendendo qualcoa, allora con molta probabilità è innocente. Se invece si mette sulla difensiva, allora sa a che cosa state alludendo. Il solo motivo per cui lo sa è perché è colpevole. Il punto è che la persona innocente non dovrebbe immaginare a che cosa state alludendo.
È bene che la domanda non sia accusatoria né troppo generica.
È opportuno formulare la domanda in modo tale che si insospettisca per la vostra curiosità soltanto se colpevole. infatti non osserverete reazioni insolite se non lo è; reagirà di fronte a una domanda un po’ strana.
Nel porre la domanda, siate naturali, non aggressivi. Non vi interessa una condotta difensiva se non motivata. Tenete presenti tutti gli indizi d’inganno, in particolare quei guardante la persona colpevole che continua ad aggiungere informazioni man mano che riflette sulla cosa e senza stata sollecitata da voi.
Bibliografia
Lieberman David J. “Scoprire le bugie”