Il coming out è la libera scelta compiuta dalla persona di rivelare il proprio orientamento sessuale. E’ una scelta difficile, perchè la nostra società tende a considerare normale l’essere eterosessuali, dandogli un valore positivo, attribuisce invece significati negativi a chi è “diverso”. Spesso le persone arrivano anche a sviluppare un’esplicita ostilità e, a volte, alla violenza fisica.
Il coming out non va confuso con l’outing, che è la rivelazione pubblica, fatta da altre persone, spesso per danneggiare il soggetto. Il termine è stato creato negli USA dal movimento di liberazione omosessuale, per definire l’uso strumentale, in politica, di rivelare l’omosessualità di persone che vogliono tenere riservata questa caratteristica.
Fare coming out: una difficile scelta
La decisione di fare coming out è difficile, oltre che per l’atteggiamento negativo della società nei confronti degli omosessuali, anche per altre ragioni:
- Il ragazzo che cresce incontra, in genere, persone più o meno intrise di Omofobia, che possono essere i genitori, i parenti, gli insegnanti, i compagni di scuola, gli amici.
- Tutto ciò gli conferma che la sua sessualità è, in qualche modo, sbagliata, e che il rischio del rifiuto, dell’emarginazione, sono rischi reali con cui deve confrontarsi.
- L’omofobia interiorizzata, cioè i sentimenti e gli atteggiamenti negativi che la persona può provare, anche inconsapevolmente, nei confronti della propria omosessualità.
- L’isolamento: il confronto con gli altri resta un fenomeno limitato a poche persone, o a nessuna.
Arrivare al coming out
Per arrivare al coming out la persona deve compiere un difficile percorso, che è, prima di tutto, interiore.
- lnizia nel momento in cui la persona inizia a percepire che il proprio orientamento sessuale è rivolto a persone dello stesso sesso. Oppure che la propria identità fisica e quella di genere non coincidono. Si conclude nel momento in cui diventa pienamente consapevole della propria omosessualità, e ad accettarla.
- Mano a mano che la persona diventa consapevole della propria omosessualità e a viverla come una parte di sé, sente sempre più il bisogno di comunicarla agli altri.
- Il momento del coming out è estremamente importante, un punto di passaggio da cui non si torna indietro.
I genitori
Rivelarsi omosessuali in famiglia. Le persone con cui, in genere, lo svelamento è più significativo, sono i genitori, le persone cioè rispetto alle quali il timore del rifiuto è particolarmente forte. Ma che sono contemporaneamente le persone il cui appoggio è fondamentale, specie tenendo conto delle tante difficoltà che la persona deve affrontare a livello sociale.
Le reazioni dei genitori sono molto variabili, possono essere drammatiche ma anche improntate alla comprensione. Tuttavia le famiglie in cui è presente un buon dialogo, che sono più aperte nei confronti delle esperienze, sono quelle in cui il desiderio di rivelarsi è più marcato e che reagiscono meglio allo svelamento.
In alcuni casi può essere utile la partecipazione a dei gruppi di genitori di figli omosessuali, o altre forme di aiuto e confronto.
In genere, comunque, dopo lo svelamento la persona prova un senso di sollievo. Inoltre la vita cambia anche in termini pratici, non essendo più necessario nascondersi, mentire, ma vivendo con libertà i propri sentimenti e le proprie esperienze.
L’esperienza del coming out non ha conclusione definitiva. Nel corso della vita, la persona incontrerà sempre altra gente, e dovrà porsi nuovamente la domanda se rivelarsi o no. Tuttavia dopo i primi svelamenti, gli altri sono molto più facili.